mercoledì 9 maggio 2012

AVEVO LA GIACCA DI ZINS E IL ZINS E' AZZURRO

Questa mattina, ore 8:45.

"Mi raccomando, mamma, quando parte l'autobus della mia classe devi essere lì a salutarmi. L'altra volta eri l'unica che mancava quando siamo partiti per la gita".
"..." Esatto, Lisa. come mai le ALTRE mamme rimangono sul piazzale a salutare l'autobus e tu no? Quelle lì che parlano, parlano, parlano e si sorridono complici mentre tu non hai nulla da dire loro? Oggi applicati, e fai felice tuo figlio.
Così rimango sul piazzale, bevo il caffè con le mamme e mi aggrego a loro fino alla parteza dell'autobus. Al momento in cui i nostri figli salgono sul torpedeone, tutte le altre estraggono i loro smart-phone e iniziano a fotografare, filmare, immortalare. Oh, neanche salissero sull'Apollo 13. Perplessa, tiro fuori anche io il mio Laifòn (come lo chiama Public Enemy) e cerco l'icona della fotocamera.
Porca paletta è sparita. PANICO. Oh! Mi è sparita l'icona della fotocamera dall'iphone. Scorri scorri scorri, fruga fra le icone, ma un tubo. Non c'è più. Non posso fotografare.
Tra l'altro son sicura che qualche mamma-Alpha di quelle che mi stavano accanto hanno anche visto la scena e avranno pensato che non sono degna della loro confraternita di mamme tutte torte-naturali-pollo biologico-grembiule stirato. In realtà loro sono ignare del fatto che invece poi ho un nutrito gruppo di amici smanettoni su facebook che sicuramente mi risolverà la rogna dell'icona (invece poi domani andrò all'Apple Store perchè anche gli smanettoni mi han dato buca).
"Mamma, allora, mi hai fatto la foto insieme a Giancarlo mentre salivo sull'autobus?"
"Ehm... si".
"Fà vedere!"
"Ehm. non so... aspetta"
Truc truc truc. Veloce scorro fra le vecchie foto del mio telefonino alla ricerca di una scialuppa di salvataggio da questo sicuro naufragio nella stima di mio figlio cinquenne. Poi trovo una sua foto di una gita risalente a settembre, lui con il suo cappellino dell'asilo e uno zainetto in spalla. Giacca bianca e scarpe marroni.
"Ecco, tesoro. Guarda qui che bella foto ti ho fatto"
"Ma mamma, oggi non ero vestito così. Avevo la giacca di Zins. Il Zins è azzurro. E non ero con Filippo, ero con Giancarlo".
Pausa. Ci guardiamo. Io una via di mezzo fra un cocker e una spia russa colta in fallo. Poi decide di avere pietà.
"Va beh mamma, forse mi hanno scambiato le maestre, pensavano che fossi un altro bambino".
Come dire, non so da dove abbia preso l'idea, ma è un diplomatico nato.
Oppure solo il classico figlio maschio-italiano-medio che non darà mai torto alla mamma.

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